Tor Pagnotta: una fotografia sulla Preistoria

Tor Pagnotta: una fotografia sulla Preistoria

Con lo scorso articolo abbiamo iniziato un viaggio attraverso i siti archeologici dell’EUR preistorico, cercando di restituire un’immagine di quello che poteva essere il nostro quartiere migliaia di anni fa.

Un sito che sembra essere stato abitato quasi senza interruzione è quello di Tor Pagnotta. Già il toponimo riporta ai tempi di dame e cavalieri, ma quest’area di campagna, in realtà, cominciò ad essere popolata molto tempo prima. 

Le tracce di buchi nel terreno, quasi come una fotografia al negativo, rivelano come già dal Neolitico antico (3800-3600) qui si sviluppo un insediamento di più capanne: il riparo presentava al suo interno un piccolo fosso (con tutta probabilità, un focolare) e, forse, una sorta di soppalco, ipotizzano gli studiosi sulla base della posizione dei pali. 

La conformazione del luogo, posto vicino al Fosso di Fiorano e su di una altura, avrebbe poi continuato a rappresentare un attrattiva anche in seguito: i resti della cultura del Gaudo, già incontrata nel vicino sito di Casale della Massima, dimostrano, un’evoluzione che si rispecchia anche nel tipo di struttura. Le due file di pali rivelano infatti una capanna con doppio tetto a spiovente, mentre all’interno dovevano trovarsi anche dei ripiani. Entrando in questa casa primitiva – orientata secondo l’asse N-S –  si avrebbero poggiato i piedi su di un pavimento fatto di piccoli ciottoli. Nelle vicinanze Sono state poi individuate tre tombe, di cui una in cui era stato posto un adulto di circa 40 anni ed un bambino di circa 10, oltre a diverse ceramiche. 

Ad un ultima fase archeologica (metà del III millennio a.C.) sono invece riconducibili delle canalette; tuttavia, il paleosuolo riferibile a questo periodo fu danneggiato dai lavori agricoli di età romana. Durante gli scavi, infatti, furono rinvenute anche delle anfore romane. 

Gabriele Rizzi

Classe 1996, maturità classica, Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, giornalista pubblicista. Mi interesso soprattutto di storia antica e recente, con particolare riferimento a quella del quadrante Sud di Roma, spesso ignorato ma ricco di tesori e di storie nascoste.

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