“Per favore, non distruggeteci”: la voce degli abitanti di Fregene contro la mancanza di rispetto e l’incuria da parte dei villeggianti romani

Esistono ancora la tranquillità, la calma, la quiete?
Esistono ancora il rispetto e le regole civili?
A quanto pare, se tra gli abitanti di Fregene cominciano a prendere piede queste domande, la risposta sta tendendo a diventare negativa.
I giorni, i mesi, le stagioni procedono con il loro incessante ripetersi e, con il loro processo, si accompagnano fedeli le tipiche abitudini.
Ad appena un passo dal solare cancello dell’estate, come feroci tentativi di mordere il più possibile le anteprime della calda stagione, sono tornati i week-end in spiaggia. Week-end che, come il ritorno dell’estate, lanciano una moneta a due facce. Vi è la parte dei villeggianti, per i quali il litorale è un confortevole spazio di sfogo dalla soffocante vita cittadina, e vi è la parte degli abitanti che, come ogni anno, cominciano a sentire il proprio territorio “abusato”.
Ciò che non deve essere tradotto in sinonimo di intolleranza è causato da comportamenti irrispettosi che chi viene da fuori continua costantemente a peggiorare.
Si parte dai problemi dell’urbanistica: automobili selvaggiamente posteggiate in ogni più angusto angolo delle strade, a volte ignorando i cartelli di ‘parcheggio riservato ai residenti’ come se fossero magicamente scomparsi, a volte inventando parcheggi sul terreno di riserve naturali.
Si continua con gravi problemi legati all’ambiente, come la noncuranza nell’abbandonare bottiglie ed altri rifiuti sulla spiaggia e dentro al mare.
Si arriva, infine, ai problemi di sicurezza, come incursioni da parte di malintenzionati e ladri nei giardini privati.
Ciò che più preoccupa i residenti del ‘Villaggio dei Pescatori’, la zona nord del comune di Fregene (e la più sottoposta al rischio incuria), è il fatto che tali situazioni spiacevoli si perpetrino a ritmo sempre maggiore dall’inizio di maggio e si chiedono cosa ne sarà del loro rispetto (e del rispetto di Fregene tutta) una volta che il caldo sole estivo sarà entrato in piena regola.
Giuseppe Simeone, presidente del comitato del ‘Villaggio dei Pescatori’, e con lui gli altri residenti, hanno cominciato a muoversi per stimolare gli organi competenti a trovare delle soluzioni che né vadano a limitare il giusto riposo da parte dei villeggianti, né lascino in balia di questi ultimi le sorti del comune.
Per ora, ciò che ogni cittadino civile deve tenere a mente è la semplice regola che il rispetto viene prima di ogni cosa e che questo comune, come gli altri del litorale laziale, sono in primis comuni di persone, non semplici paesi dei balocchi sconfinati all’orizzonte nei quali, una volta a settimana, si può essere incivili invincibili per subito dimenticarli fino al week-end successivo.
Non bisogna scordare che, solo poche settimane fa, le spiagge e gli stabilimenti della parte sud di Fregene hanno ricominciato a vivere dopo il disastro naturale dell’erosione.
Non lasciamo che alla zona nord dello stesso comune spetti una sorte analoga e, gravius, per colpa dell’incuria umana.
È diritto di tutti ricrearsi e riposare, facoltà di nessuno annientarsi e devastare.

Di Gabriele Pattumelli

Redazione

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