Il parco del Fosso della Cecchignola, un’area verde tra storia e natura

Le fronde degli alberi ai lati del sentiero creano una barriera verde che lascia solo intravedere i tetti delle case poco distanti. Il sentiero che collega via Luca Gaurico al parco del Fosso della Cecchignola è una lenta discesa nel Cuore di Tenebra di questa parte di Roma Sud; a tratti, i rami degli olmi e dei salici creano una volta di frasche che dà al visitatore l’impressione di camminare in un cunicolo sotterraneo. Le improvvise folate di aria fresca avvertono invece della presenza di un fiumiciattolo pochi metri più in basso. Il cammino corre, infatti, accanto ad una scarpata, alla cui base si trova una zona umida, il letto del Fosso della Cecchignola. In questo ambiente prosperano varie specie animali, che qui hanno trovato un rifugio perfetto.
È questo ecosistema che le Associazioni di Quartiere si propongono di salvaguardare, attraverso iniziative, progetti e cartelloni informativi sparsi nel parco che servono ad informare l’ignaro cittadino di quanta vita animale e vegetale lo circondi: oltre a volpi, ricci, talpe ed istrici, i curiosi possono appostarsi sperando di avvistare un gheppio, un’upupa, un fagiano, un picchio o un barbagianni.
Di questo polmone verde usufruiscono soprattutto gli abitanti dei quartieri limitrofi, Cecchignola, Laurentino, Fonte Meravigliosa e Castello della Cecchignola, ma anche gli appassionati di archeologia e storia potranno trovare pane per i loro denti: usciti dal sentiero e finalmente giunti al centro del parco, presso la bacheca dove si può decidere che sentiero percorrere, si può anche ammirare la torre del Castello della Cecchignola – oggi sede di diverse Associazioni Culturali e dell’Università dei Marmorai di Roma – unione di stili architettonici di epoche differenti. Il torrione era infatti originariamente una fortificazione circolare romana, che fu poi rinforzata alla base nel Medioevo (nel 1200 circa) e completata nel 1891.
Nel recente passato l’area è stata al centro di un progetto che prevedeva la creazione di una strada che avrebbe dovuto attraversare il Parco, collegando tra loro i vari quartieri precedentemente citati. I vari comitati di cittadini che si opponevano all’ipotesi avevano invece chiesto che la zona fosse dichiarata Area Protetta ed eventualmente collegata al Parco dell’Appia Antica. Se quest’ultimo progetto è tuttora allo studio, la scorsa settimana diverse Associazioni di Quartiere si sono incontrate per effettuare un sopralluogo in vista della possibilità di creare sentieri ciclabili all’interno dell’area verde e di realizzare cartelli di segnalazione degli accessi al parco (con l’ipotesi di creare un ingresso anche nell’area di via Matteo Bartoli).
In questo periodo estivo perché non passeggiare quindi in quest’area verde e riposarsi leggendo all’ombra degli olmi? E se si è indecisi sull’autore, perché non optare per D’Annunzio? Già l’autore abruzzese aveva infatti ammirato la bellezza di quest’area scrivendo che “quando il tempo è bello, questa campagna si copre d’un’immensa dolcezza e assume un colorito mirabile”.

Di Gabriele Rizzi

Gabriele Rizzi

Classe 1996, maturità classica, Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, giornalista pubblicista. Mi interesso soprattutto di storia antica e recente, con particolare riferimento a quella del quadrante Sud di Roma, spesso ignorato ma ricco di tesori e di storie nascoste.

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