Le Torri dell’Eur: dai Templari all’Eurosky

Estate romana, periodo di gite sul lungomare e di libri da leggere in spiaggia. Periodo di ingorghi sulla via del Mare e sulla Cristoforo Colombo. A tutti i lettori che si stanno immedesimando in queste righe è dedicato questo articolo. A voi, che aspettate sognanti di immettervi sulla corsia centrale della nostra autostrada cittadina e dirigervi verso il mare. Quando vi troverete a passare per l’Eur e a sostare all’incrocio di fronte all’Eurosky e all’Europarco, pensate alle righe che seguono e magari raccontatele anche a chi accanto a voi sta condividendo la vostra aria condizionata. Pensate a quando quelle torri davanti a voi non c’erano ma a poca distanza avreste potuto trovare invece dei bastioni in muratura. C’è stato un tempo, infatti, nel quale il territorio che oggi è chiamato EUR, Torrino o Cecchignola era una campagna spoglia e priva di boschi, percorsa da viandanti diretti a Roma; un tempo in cui al tramonto, chiunque si trovasse ancora in cammino, cercava un rifugio presso borghi o castelli protetti da mura di cinta, dove, al chiarore del fuoco, circondati dall’oscurità, i menestrelli decantavano le gesta di Re Artù e dei suoi cavalieri. Un tempo che noi, oggi, chiamiamo “Medioevo”, un periodo di cui ci appassionano le leggende cavalleresche e gli amori cortesi. Ma senza andare a disturbare best-seller di successo e vecchi libri di scuola, forse, per rivivere questi tempi andati basta prendere la macchina o farsi una passeggiata.
Nei cosiddetti “secoli bui” infatti, gli odierni quartieri sopracitati erano attraversati da importanti assi viari, quali l’Ardeatina, la Laurentina (che però non corrispondeva a quella che oggi porta il suo nome) e l’Ostiense. Ma la situazione storica dell’Italia – e in generale dell’Europa – non garantiva sicurezza a chi si trovava a doversi muovere tra una città e l’altra; e così, per proteggere i villaggi e dare un rifugio sicuro ai viandanti, si cominciarono a costruire le prime torri in tutta la penisola: era l’inizio del Medioevo per come lo conosciamo (e lo immaginiamo) noi.
Gli alti bastioni che sorsero in breve in tutta Europa sarebbero infatti diventati il simbolo di un’epoca: e come già accennato, in questo, l’attuale Municipio IX non fu da meno. Anzi. Proprio la sua conformazione fisica, percorso com’era da fiumiciattoli nelle valli e con importanti rilievi collinari, fu un aiuto naturale nell’ideare un’ampia rete di torri che, poste in cima a queste alture, erano in grado di comunicare tra loro attraverso segnali di fumo – di giorno – e fuochi accesi – di notte – riuscendo quindi ad annunciare per tempo un pericolo incombente. Tra queste, Tor Pagnotta – nome discendente forse dal termine “piliocti”, un arnese contadino – fu per un breve periodo un feudo dei Cavalieri Templari, che qui ospitavano i viandanti diretti a Roma. A non poca distanza avremmo trovato il Castello della Cecchignola, la cui torre sorge su di un precedente rudere romano, e all’interno della Città Militare, lungo l’attuale Via dell’Esercito, Torre Archetta. Spostandoci verso ovest, il toponimo “Torrino” ci segnala la presenza di un antico bastione, la “Torraccia”, che era situata lungo la via Ostiense, all’altezza del quartiere che da essa oggi prende il nome.
Seguendo la Laurentina, invece, al km 10 si possono ancora ammirare le rovine di un bastione, nella cui muratura il visitatore può ancora intravedere i fori che ospitavano gli assi lignei. Gli studiosi ritengono che gli altri resti situati alla base della collina dove sorge la torre siano le vestigia di un borgo del Duecento, il cui apparato difensivo era formato proprio dal torrione.
Siete ancora fermi al semaforo di viale dell’Oceano Atlantico e alla vostra sinistra notate un nome… metallico. Anche questo è legato alla nostra storia.
Nella zona sorgeva infatti un castello denominato Casaferratella, di cui abbiamo notizie già dal 908. Insomma, ovunque si guardi all’Eur e dintorni si possono trovare rimandi al periodo medievale.
Finalmente il semaforo è scattato e vi potete avviare ai vostri bagni domenicali. E al ritorno, quando passerete accanto ai grattacieli dai quali è partita questa nostra digressione, se vorrete stupire il vostro passeggero, raccontategli che queste torri hanno un loro erede ancora in piedi. Quale? L’Eurosky, il cui progetto è ispirato alla medievale Torre delle Milizie.

Di Gabriele Rizzi

Gabriele Rizzi

Classe 1996, maturità classica, Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, giornalista pubblicista. Mi interesso soprattutto di storia antica e recente, con particolare riferimento a quella del quadrante Sud di Roma, spesso ignorato ma ricco di tesori e di storie nascoste.

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