Siccità a Roma, Acea: “Riduzione della pressione dell’acqua di notte”

La siccità sembra non voler dar tregua alla nostra già martoriata Capitale. L’emergenza acqua è tornata e rischia di guastare le notti dei bistrattati cittadini.
Non più tardi di un mese fa, i tecnici di Acea avevano minacciato di razionare l’erogazione facendo turni di otto ore equamente divisi quartiere per quartiere. Il tutto perché si stava prosciugando il lago di Bracciano, che fornisce appena l’8% del fabbisogno. Poi per varie vicende non se ne fece nulla, i romani sono andati in vacanza e la paura sembrava passata. Per ripresentarsi sotto forma di incubo di nuovo ieri, quando l’Acea ha avvertito che potremmo svegliarci e trovare i rubinetti asciutti, o quasi. Cosa è successo in questo mese, tanto da ipotizzare misure così drastiche? Abbastanza semplice: il consumo per via delle ferie è diminuito, gli operai hanno fatto un po’ di riparazioni riuscendo a rattoppare qua e là parte dei 5.400 chilometri di tubature (che perdono quasi la metà del totale) e l’allarme è rientrato. Più importante però è ciò che non è successo: cioè non è piovuto.
Quindi si teme che da lunedì prossimo, quando i romani torneranno in massa nelle 200mila case servite dalla società, la fornitura non sarà più sufficiente per tutti. E neppure per le 50mila utenze non domestiche, ovvero per scuole e soprattutto ospedali, dove è previsto l’invio di autobotti.
In una nota la società ha annunciato quindi l’adozione di “un piano di riduzione controllata delle pressioni della rete idrica nelle sole ore notturne per quanto riguarda i comuni di Roma e Fiumicino”. “Attuando le manovre potrà mancare l’acqua ai piani alti degli edifici e nelle zone idraulicamente più sfavorite, per le quali potrebbe non essere escluso lo svuotamento delle condotte, con il conseguente intorbidimento dell’acqua al momento del rientro in servizio”. 
Acea spiega che a partire da maggio sono stati monitorati “circa 4.700 km di rete, quasi il 90% del totale, con oltre 1.300 perdite già riparate”. La riduzione della pressione nelle ore notturne è dovuta – secondo quanto scritto nella nota – all’assenza di precipitazioni, visto che “è piovuto il 70% in meno rispetto alla media degli ultimi tre anni”.
Ora si guardano le previsioni del tempo e ci si affida alla buona pratica di chiudere il più possibile i rubinetti. Nel frattempo tace il Comune di Roma, che pure detiene la maggioranza di Acea, e quindi il controllo sul gestore della rete idrica. Lo stesso Comune che – come riportato da Repubblica – pochi mesi fa ha incassato 70 milioni di euro di dividendi grazie alle bollette pagate da oltre 2,5 milioni di cittadini. 

Di Benedetta Carulli

Benedetta Carulli

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