ISMAA ed il mediterraneo: una cerniera tra tre continenti per lo sviluppo globale

Vi è una consapevolezza che da millenni trova nel mare la propria conferma: il Mediterraneo è capace di accogliere sulle sue sponde la più ampia vastità di culture.
Già gli antichi greci ne percepivano le potenzialità, immaginando storie di infiniti viaggi via mare compiuti da re e guerrieri. Basti pensare ad Odisseo che durante il suo nostos “di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri”, che partì dalle coste dell’Asia, toccò le calde terre d’Africa per poi spingersi ancor più lontano, lungo le sponde di quello specchio cristallino che i Romani chiameranno “Mare Nostrum”. L’idea che il Mediterraneo sia una grande, radiosa cerniera tra Europa, Asia ed Africa è l’idea di fondo che ha riempito la sala ‘Capranichetta’, lo scorso 11 luglio, a Roma.
Amicizia, condivisione e cooperazione. È data da queste parole chiave la formula per la realizzazione di un’autentica “Comunità Mediterranea”, l’ambizione a cui punta l’ISMAA (Istituto Mediterraneo per l’Africa e l’Asia, già ISIAMED) e che ha presentato l’11 luglio durante il convegno “Scenari e Prospettive della Comunità del Mediterraneo”.
L’incontro, pensato per un numero più ristretto di esperti nel settore economico, politico e commerciale, professori e studenti, ha vantato un enorme successo ed un maggior numero di adesioni che lo ha visto costretto a rinunciare alla prestigiosa sala ‘Aldo Moro’ di Palazzo Montecitorio per poter accogliere un maggior pubblico di esperti.
Interventi di illustri ospiti, come Mammad Ahmadzada, ambasciatore dell’Azerbajan, o Mario Serpillo, presidente della Confederazione Mediterranea per l’Agricoltura, (solo per citarne alcuni) hanno guidato il lungo viaggio tra le acque del Mediterraneo approdando sulle più attuali questioni geopolitiche di cui l’area è interessata, dalle tensioni per il terrorismo ai flussi migratori, dagli squilibri demografici al cambiamento climatico.
Che vi sia bisogno di promuovere una maggiore consapevolezza su questi gravi avvenimenti è stato l’appello generale, il messaggio sincero che ha accomunato ogni intervento del convegno.
“Si deve ricorrere ad una Comunità Mediterranea” queste le parole di Valeria Piacentini, docente alla ‘Cattolica’ di Milano e di molti altri, “per mantenere le condizioni di pace, sicurezza e sviluppo senza destabilizzare gli odierni assetti Geo-Politici”.
La stessa Piacentini e, con lei, l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, Saqr Al Raisi, affermano come la sinergia fondante della Comunità tra i paesi deve essere non solo di tipo economico-commerciale ma anche culturale. “Lo sport” aggiunge Al Raisi “può essere un’ottima forma di rapporto”.
Il progetto di ISMAA vuole essere l’attivazione dei processi costruttivi di partecipazione e condivisione attraverso forme di scambio culturale ed economico, di partnership tra soggetti internazionali. Un dialogo intercontinentale che non può essere riservato a pochi. Proprio per questo, ISMAA ha inaugurato nel giorno del convegno la sua appendice ‘ISMAA Giovani’, creata da ragazzi, studenti eccellenti, alfieri della repubblica in grado di poter stabilire una forte sensazione di unione tra i continenti.
Il Nostro Mare deve smettere di essere al centro della paura. Il Nostro Mare deve diventare un centro carico di energia, una luminosa sorgente dalla quale ognuno di noi, senza timori e senza ansie, può attingere acqua viva con la speranza più forte.

Di Gabriele Pattumelli

Redazione

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