Le nostre tasche svuotate dai nuovi contatori della luce

Un nuovo, bello e intelligente contatore della luce sta per arrivare anche a casa vostra!
La notizia è stata lanciata già da qualche giorno dai grandi carrier della luce, in primis Enel, spacciandola per una cosa bella e positiva ma che in realtà impatta sul consumatore finale in maniera impressionante. Infatti, l’Autorità per l’Energia ha autorizzato i vari soggetti economici a provvedere alla sostituzione di vecchi contatori appartenenti alla prima generazione con nuovi contatori o misuratori cd “smart meter” che promettono grandi prestazioni e un aumento della autonomia del cliente che in tal caso potrebbe sicuramente ricevere dei vantaggi tra i quali, ad esempio il monitoraggio dei consumi praticamente in tempo reale, in modo da calibrare i propri consumi anche attraverso la sostituzione degli apparecchi o elettrodomestici che consumano tanto.
Fin qui, tutto bene, anzi agli occhi del profano tutto benissimo, visto che 33 milioni di contatori e dunque di famiglie italiane saranno interessati dal cambiamento e da un’evoluzione tecnologica entro la fine del 2017.
Peccato però che il costo del cambiamento sia esclusivamente a carico del consumatore finale.
120 euro, è infatti il costo di ciascun contatore che saranno totalmente a carico del destinatario, il consumatore, spalmando il costo all’interno della bolletta della luce. Una rivoluzione che genererà introiti pari a circa 4 milioni di euro.
Oltre alla questione del costo, esiste un altro problema. I cosiddetti contatori intelligenti di intelligente avranno ben poco visto che pare, per ora, non abbiano ancora un’interfaccia così evoluta che riesca a colloquiare altri dispositivi, anche se a secondo quanto riportato dal più grosso carrier di luce pare che gli stessi contatori, abbiano anche la funzione di portare la banda ultra larga su fibra ottica nelle città ancora sprovviste. E allora di intelligente cosa hanno?
Forse quello di snellire la struttura organizzativa o il personale dipendente di ciascun operatore. Allora ci si domanda: ma le aziende quando fanno riorganizzazione i costi non dovrebbero essere a carico proprio?

Di Donatella Carriera

Redazione

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