Gestione della risorsa nell’azienda

Ritengo che questo secolo di cambiamento e transizione nel mercato del lavoro ci porta tutti a riflettere sulla maturità professionale sul posto di lavoro ma anche sulla responsabilità che ognuno di noi professionisti ha. Anzitutto di dare una spinta alla nostra crescita personale e situazionale. Il comportamento di cura delle relazioni viene incrociato con il detto “Grid Manageriale”: in questo approccio lo stile di direzione viene individuato attraverso un diagramma sulla cui ascissa viene collocato l’orientamento al compito e sull’ordinata l’orientamento alla dimensione sociale.
Il comportamento di guida sempre orientato al compito è composto da tutte le attività rivolte a fornire al collaboratore indicazioni operative e normative, determinate di obiettivi, organizzazione del lavoro, addestramento, coaching, determinazione delle scadenze e dei controlli.
Invece il comportamento di cura della relazione è composto dalla attività tese a favorire un buon rapporto capo-dipendente e a fornire sostengo o supporto da un punto di vista più psicologico, relazionale: interazioni frequenti, coinvolgimento, scambio di opinioni, interesse per i problemi personali, ascolto attivo, comunicazioni franche ed esplicite, capacità di dare feedback costruttivi, capacità di esprimere apprezzamenti, ecc.
È vero che ci sono diversi stile di capi, manager, datore di lavoro, ma sono sicura che secondo un ideale un mix di queste due dimensioni fondamentali, ciò che distingue uno stile da un altro è proprio il prevalere di una dimensione sull’altra e l’intensità di questi comportamenti.
Ci sono stile di personalità dove prevale una certa intensità di questi comportamenti, alcuni con una forte inclinazione su compiti altri con una forte preponderanza sulla relazione interpersonale.
L’esempio ultimo è che avrà una cura generica della comunicazione, con conseguente feedback positivo con la squadra di lavoro. Invece quello orientato ai compiti e ai lavori sicuramente lascia o tralascia sullo sfondo gli aspetti umani senza però mai trascurarli.

Di Maria Patricia Mesa

Redazione

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