Vecchie e nuove famiglie italiane

Oggi la famiglia italiana non è più quella di una volta. Se i nostri nonni avessero visto e vissuto le famiglie moderne di oggi, sarebbero rimasti di sasso. Oggi, per esempio, vi sono coppie di persone dello stesso sesso, famiglie di origini culturali ed etniche diverse, nuclei familiari “allargati” ovvero composti dai genitori biologici separati, i quali però convivono anche con i rispettivi nuovi compagni. Siamo passati dall’era del patriarcato familiare anni ’50, basata sul lavoro, a tante tipologie di famiglia. Una volta la famiglia media era composta da quattro membri, e ciascuno di essi collaborava attivamente per mandare avanti l’attività familiare, figli compresi, i quali magari non andavano o non potevano andare a scuola.
La donna era perlopiù addetta ai lavori casalinghi e al mantenimento della prole, cosa che l’uomo non poteva fare visto che lavorava fuori casa la maggior parte del giorno.
Molti valori sono cambiati rispetto agli anni ‘50, valori morali e di educazione che, si riscontrano molto poco nelle nuove generazioni. Per fare un esempio, al giorno d’oggi la figura dell’anziano, o quantomeno della persona “grande di età” la maggior parte delle volte non viene considerata quale valore per la famiglia e per la società, né viene rispettata.
All’epoca, gli anziani erano considerati i “saggi” ai quali tutti potevano chiedere consiglio e, a volte, dovevano rendere conto; oggi invece molte persone affidano i membri più anziani della famiglia a case di riposo che se ne prendono cura, facendo scaturire in loro un senso di abbandono.
Invece, parlando di gioventù, quella di oggi è molto diversa da quella dell’epoca. Se dovessimo fare un parallelismo, potremmo dire che i ragazzi anni ’50 erano sicuramente più devoti al lavoro, più rispettosi nei confronti della famiglia e più determinati nei loro obiettivi, cosa che i ragazzi di oggi, nella maggior parte dei casi, non rispecchiano affatto.
In conclusione, possiamo dire che la famiglia e i loro componenti sono cambiati molto in questi ultimi anni, la speranza è che la società di oggi tragga il meglio da questo cambiamento per poter garantire una convivenza civile e tollerante all’interno della stessa.

Di Clemente Del Gracco, studente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Urbani” sede di Acilia

Redazione

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