“oBike”: l’arrivo a Roma del bike sharing, fenomeno globale in espansione

Dal 1 dicembre è attivo a Roma “oBike”, un servizio di bike sharing che permette a tutti i cittadini di usufruire di biciclette in modo libero, a patto ovviamente di parcheggiarle in appositi spazi e di pagare le annesse tariffe.
“oBike” nasce nel febbraio del 2017 a Singapore come start-up, e nel giro di meno di un anno si è insediato in 40 città di 26 nazioni diverse. Già attivo a Torino dal 16 novembre (che già conta 20mila corse in due settimane e 5mila utenti iscritti ad esso), ora si è insediato anche a Roma, e sarà un’utile prova per questo tipo di mezzo di trasporto, in attesa dell’apertura del bike sharing pubblico, previsto entro Natale dal presidente della Commissione Trasporti Enrico Stefàno. Andrea Crociani, presidente di oBike Italia, ha annunciato in un comunicato che l’azienda ha l’obiettivo di rendere attive 1.200 bici nei Municipi I e II (al momento lo sharing è disponibile solo in queste aree, ma si può comunque circolare con i mezzi per tutta Roma) prima della fine dell’anno, partendo dalle iniziali 50.
Il servizio consiste in un’app, scaricabile da iTunes o dal Play Store, attraverso la quale si può affittare la bicicletta che si vuole utilizzare scannerizzando il QR Code presente su di essa o inserendo il suo numero corrispondente. Il servizio in questa fase sperimentale costa 30 centesimi ogni 30 minuti di utilizzo, a fronte di una cauzione di 15 euro rimborsabile in qualsiasi momento. I pagamenti si possono effettuare con carta di credito o Pay Pal.
Il tutto, secondo il presidente Crociani, servirà a creare una mobilità sostenibile, soprattutto in questo periodo molto delicato per l’ambiente, favorendo al contempo uno stile di vita più sano per tutti i cittadini romani.
Gli ultimi dati dicono che i livelli d’inquinamento delle metropoli italiane sono alle stelle, e le contromisure utilizzate finora si sono rivelate inefficaci. Si spera, dunque, che il bike sharing possa contribuire a cambiare questa infelice tendenza.

Simone Pacifici

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