Alcide De Gasperi raccontato dalle sue figlie Maria Romana e Paola: umanità e fermezza

Alcide De Gasperi. Il nome di uno dei padri dell’Italia repubblicana, uno dei più grandi sognatori dell’Europa unita, non come sola unione monetaria, ma come federazione di popoli uniti dalla propria cultura d’origine, quella del diritto romano e della religione giudaico-cristiana, difendendo al contempo la libertà di fede di ognuno di noi. 

Giovedì 24 maggio, nella sede dell’Associazione Cento Giovani di Via Emilio Albertario, in un incontro organizzato da Antonio Gerace, fondatore dell’Associazione, Gianni Rizzi, presidente della stessa, e Michele Gerace, membro, Maria Romana De Gasperi, figlia di questo personaggio indimenticabile, ha gentilmente presentato assieme al Prof. Remo Roncati, ex direttore del Collegio Professionale Agrario di Genale-Merca e importante personalità nei quadri dell’amministrazione fiduciaria della Somalia, una raccolta fatta da lei e da sua sorella Paola d’importanti lettere scritte dallo statista, “De Gasperi scrive”, pubblicata dalle Edizioni San Paolo. 

Un vero e proprio resoconto della vita di Alcide, ricostruito attraverso la sua corrispondenza con personaggi importanti quali capi di stato, cardinali, politici, giornalisti e diplomatici, ricordato con grande affetto da Maria Romana. Il ritratto che emerge di lui è quello di un uomo gentile, ma capace di essere anche fermo, con una forza di volontà incrollabile, che ha retto la prigionia, mantenendo al contempo la sua umanità, soprattutto grazie alla sua fede incrollabile verso Dio e gli uomini, arrivando addirittura a pregare per la salvezza dell’anima di Adolf Hitler, nonostante tutto il male che aveva fatto. 

Una persona che ha combattuto con tutte le sue forze affinché l’Europa intera (e non solo l’Italia) si rialzasse dopo la tragica seconda guerra mondiale, che era costata tanti, troppi morti. Una lotta per l’unità continentale, che aveva come obiettivo la nascita di uno Stato federale, con nazioni e lingue diverse, ma unite da principi comuni. 
Un progetto di unione che sembra molto lontano da ciò che si è effettivamente realizzato, fragile, ma necessario in un mondo sempre più globalizzato, dove l’Europa è sempre più a rischio di restare schiacciata dalle antiche potenze degli Stati Uniti d’America e della Russia, o da colossi emergenti come la Cina. 

Di Simone Pacifici

Simone Pacifici

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