Torna il macabro conteggio di capodanno: a causa dei botti, 184 feriti e tonnellate di esplosivi sequestrati

C’è chi, anche quest’anno, ha dovuto passare il capodanno al pronto soccorso. In tutta Italia, sui 184 feriti totali (in calo rispetto ai 190 della notte a cavallo tra il 2015 ed il 2016), 44 sono stati ricoverati negli ospedali del territorio nazionale. Tra questi i più gravi, a cui spetta una prognosi che supera i 40 giorni, sono dodici (quattro in meno dell’anno precedente), mentre sono sei (dato tristemente in aumento, tre in più dell’anno scorso) i ricoverati mandati in ospedale dal divertimento più insensato, quello più di tutti pericoloso: l’utilizzo delle armi da fuoco. Un ulteriore dato in infelice aumento è il numero di minori che hanno riportato lesioni, ustioni ed altre ferite: 48, dieci in più rispetto al capodanno 2016, di cui 22 sotto i 12 anni (nel 2016 erano in 19) e 26 tra i 13 e i 17 anni (19 l’anno precedente).
Gli incidenti più frequenti, molti gravi ma nessuno mortale, riguardano la zona delle mani, con fratture ed amputazioni di dita e falangi, e le zone del volto e del collo, con ustioni e tagli (dovuti anche alle innocue “stelline”).
Molti feriti trovano la causa dei loro infortuni nell’uso di botti illegali. Riguardo questo problema, in tutto il paese, rispetto alla notte 2015-2016 si è registrato un calo nella quantità delle denunce, 216 contro le 317, ed un maggior numero di arresti, 38 contro i 26 dello scorso anno.
Resta ingente l’ammontare delle tonnellate di botti ed altri esplosivi sequestrati.
Tra le città più gravemente coinvolte spiccano Bari, con mezzo quintale di botti sequestrati e 13 persone ferite, di cui un sedicenne che rischia l’amputazione di una mano, e Siena, teatro di un maxi-sequestro operato dalla Guardia di Finanza che, in totale, ha trovato 6,3 milioni di petardi (per un totale di 1.600.000 euro) privi dei più importanti controlli di sicurezza, che venivano facilmente venduti in molti esercizi commerciali presenti sul territorio. Terza città che si distingue nella macabra classifica è Napoli dove, nelle mani di un solo rivenditore abusivo, un uomo di 50 anni, sono stati trovati 900 articoli illegali tra cui 15 metri di miccia esplosiva, 16 spolette contenenti polvere da sparo, 15 fuochi semilavorati e non controllati, 100 batterie, 210 razzi e 585 accenditori elettrici.
A Roma, 700 kg di esplosivo sono stati trovati in un appartamento in zona Policlinico, residenza di un cinquantenne, mentre il totale di feriti nella capitale ammonta a 15, tra i quali un bambino di soli 7 anni, ricoverato al Bambin Gesù. Il piccolo, residente di Albano, ha riportato una grave frattura alla rotula del ginocchio destro.
I botti, per non eliminare la loro tradizione, non andrebbero proibiti. È però estremamente d’obbligo che vi siano maggiori controlli sulla sicurezza degli stessi e che, tra tutte le famiglie, tra tutti i cittadini e ragazzi, si instilli una maggior sensibilità ed intelligenza sulle modalità del loro utilizzo, da cui possa scaturire un maggior senso di responsabilità.
Forse in questo modo potremmo diventare abbastanza coscienziosi da poter leggere, il primo giorno di ogni nuovo anno, solamente buone notizie.

Di Gabriele Pattumelli

Redazione

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