I problemi cronici di Atac continuano. Rettighieri: “Situazione grave”

A sette mesi dall’insediamento della giunta Raggi in Campidoglio la situazione dell’Atac, per la quale erano stati promessi risanamenti, non è cambiata per nulla: gli autobus sono sempre fuori orario, tenuti male e vittime di continui guasti, con la frustrazione conseguente della popolazione che si riversa sugli autisti e sugli addetti ai lavori, il più delle volte incolpevoli. Problemi che impediscono il normale svolgimento della vita quotidiana in città, e di conseguenza di lavorare a pieno regime. Tutto questo mentre Atac registra il picco di assenze dei suoi dipendenti negli ultimi mesi: secondo gli ultimi dati rilasciati da 1462 impiegati su 11652 infatti non hanno timbrato il badge tra ottobre e dicembre, giustificabili soltanto con la possibilità che essi abbiano contratto il virus influenzale che in quel periodo si trovava nel pieno della sua attività a Roma. Ciò, comunque, resta in linea con i dati che per tutto l’anno ha dato l’assenteismo da lavoro dei dipendenti del trasporto pubblico capitolino, attestato al 10-11%, una cifra da capogiro, se si considera che la media a Milano è ferma a 7 punti percentuali, mentre a Napoli sono 6,1.
Un dato amaro, che conferma le difficoltà lamentate da Marco Rettighieri, direttore generale dell’Atac durante i primi mesi dell’amministrazione Raggi che ha lasciato durante l’estate per mancanza di sintonia con la sindaca, in un’intervista rilasciata a “Il Foglio” alcuni giorni fa, dove ha parlato delle difficoltà nel procedere in ogni singola manovra, nonostante le tante risorse e uomini a disposizione.
“Atac è stata un bancomat della politica”, ha detto Rettighieri durante l’intervista, ricordando poi il caso Parentopoli e la massiccia presenza interna dei sindacati nell’azienda, che lo hanno portato ad affermare: “Non nego che, dopo aver toccato alcuni interessi, si è creata una certa insofferenza nei miei confronti”.
L’ex collaboratore capitolino ha inoltre citato la responsabilità dei singoli cittadini per quanto riguarda i guai finanziari di Atac, in particolare di coloro che non pagano il biglietto: “La riscossione a bordo è cresciuta del 18 per cento, un discreto risultato in termini economici. Ma finché non ci sarà senso civico tra gli utenti, nessuno potrà ridurre l’evasione a Roma”.
L’intervista si è conclusa con un monito di Rettighieri: “La possibilità di risanare l’azienda esiste. Tutto dipende da quello che vuole fare l’azionista, il Campidoglio. Ma per raggiungere l’obiettivo bisognerebbe lavorare con le mani libere, e finanziamenti certi, per almeno tre anni”.

Di Simone Pacifici

Simone Pacifici

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