Atac, caos tra Antitrust e il discusso Concordato

Atac è sicuramente uno dei più grandi grattacapi della nostra città, con un bilancio in rosso di 1,3 miliardi di euro (dati ufficiali rilasciati dall’assessore alla Mobilità Linda Meleo), problemi di guasti cronici dei mezzi, di corse saltate, di linee praticamente inattive e di continue proteste dei lavoratori.
Una situazione decisamente scoraggiante, alla quale sembra non esserci soluzione, nonostante le continue promesse da parte dell’amministrazione capitolina. Senza contare, poi, l’insofferenza dei consumatori, soprattutto i pendolari della periferia romana, stanchi di pagare per un servizio al di sotto della qualità media europea. Cosa che ha spinto l’Antitrust a multare la municipalizzata di 3,6 milioni di euro per le corse soppresse durante l’anno 2017, sentenza confermata dal Tar del Lazio, al quale Atac si era rivolta per contestare il provvedimento, essendo stata giudicata la sua condotta dal Tribunale Regionale “scorretta, in quanto contraria ai canoni di diligenza richiesti, nonché ingannevole”, mentendo agli utenti riguardo agli orari di passaggio alle loro fermate dei mezzi, spesso non rispettati.
A proposito delle periferie, nel tanto contestato Concordato, che dovrebbe aumentare da 37 a 39 le ore lavorative settimanali dei dipendenti Atac (e sul quale sono già scesi sul piede di guerra), è saltata fuori nel documento definitivo la possibilità di una messa a gara delle linee ferroviarie della Roma-Lido, della Roma-Viterbo e della Roma-Giardinetti, essendo confermata la scadenza del contratto di gestione con la Regione Lazio nel giugno 2019. Questo cozza con le recentissime dichiarazioni della candidata del M5S alla presidenza della Regione Roberta Lombardi, che invece presagiva tutto il contrario. Un fatto, questo, che porterebbe a maggiori disagi a chi vive in periferia o fuori dal Comune, ed è costretto a prendere ogni giorno i mezzi pubblici per recarsi al lavoro o a studiare.
La cosa preoccupa enormemente i lavoratori e il sindacato Usb, con la minoranza comunale targata Pd che denuncia questa confusione interna dello stesso Movimento, accusandolo di abbandonare i cittadini a loro stessi.

Simone Pacifici

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