Atac, arrivano il no dell’Anac al concordato e lo sciopero serale del 26 luglio

Sembrava fatta per Atac: il concordato, che aveva al suo interno la proroga dell’affidamento in-house del servizio dei trasporti pubblici fino al 2021, sul quale fondava la sua ricostruzione era pronto. Tuttavia, una doccia fredda è arrivata dall’Autorità Anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone, che lo ha giudicato illegittimo. La causa, come ha fatto trapelare Il Messaggero, si troverebbe in un documento di 24 pagine, nel quale vengono espresse “gravi perplessità” e “seri dubbi sulla legittimità”, in particolare per l’aver emesso in maniera diretta una proroga che invece si sarebbe potuta accordare solo “nelle more dell’espletamento di una gara”.

Tra le altre cose, ha fatto notare ancora l’Anac (e prima di essa il Tribunale Civile): non ci sarebbero stati rischi riguardanti il trasporto pubblico, poiché prima della gara Atac continuerebbe a mantenere le sue funzioni di garante, come previsto dalle norme Ue, e che il tempo che la separa dalla scadenza del contratto di affidamento, che dovrebbe avvenire nel 2019, sarebbe più che sufficiente per preparare un bando apposito.

Già in precedenza l’Antitrust aveva segnalato nel concordato un “eccesso di potere” e il “perseguimento di finalità estranee all’interesse pubblico generale”, gettando ancor più benzina sul fuoco delle polemiche.
Come se non bastasse, per giovedì 26 luglio Faisa Sicel, Orsa e Usb hanno annunciato uno sciopero serale dalle 20 alle 24, che interesserà tutte le linee in mano ad Atac: bus, filobus, tram, metro e ferrovie. Invece Trenitalia e Roma Tpl funzioneranno regolarmente. Anche Cotral sciopererà nello stesso giorno, ma con orari differenti (12:30-16:30).

Di Simone Pacifici

Simone Pacifici

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