Geometrie luminose sul Laghetto dell’Eur: il Solid light festival

Geometrie luminose sul Laghetto dell’Eur: il Solid light festival

Giganteschi rettangoli volteggiano e si riflettono sul Laghetto dell’Eur. Orologi diventano roulette, bolle di luce si scompongono in quadrati, tetraedri danzano sulla superficie leggera dell’acqua. Una musica elettronica avvolge e catalizza l’attenzione degli spettatori e, poco a poco, li accompagna in un effimero mondo di figure luminose: benvenuti al Solid Light Festival.

Inaugurato un anno fa, il Solid light festival aveva scelto il Palazzo della Civiltà Italiana come sfondo per le sue evoluzioni luminose; quest’anno lo spettacolo, rimasto nelle “mura” dell’Eur, si è spostato, però, nel più newyorchese dei palazzi della Città di marmo: il palazzo dell’Eni. Nottetempo, quindi, dalle 21 alle 24 di venerdì, sabato e domenica, i curiosi hanno potuto ammirare il pirotecnico filmato di luci proiettato sulle 1056 finestre dello stabile e riflesso sulle tranquille acque del “Laghetto”. Dieci minuti di spettacolo intervallati da venti di pausa hanno quindi tenuto col naso all’insù i numerosi passanti, con la polizia municipale appostata nelle vicinanze per evitare incidenti ai pedoni giunti sul ponte della Colombo. Da lassù, infatti, si poteva godere della migliore visuale su quello che era diventato un perfetto schermo.

Numeri in sovraimpressione a segnalare il tempo mancante al prossimo spettacolo e poi via alla magia: figure tridimensionali degne di Matrix e Interstellar si sono susseguite a lenti di ingrandimento, orologi, roulette e persino una Cattedrale. Disegni e figure che giocavano con la leggera increspatura dell’acqua, percorsa da questi veloci lampi di luce. Poi, finalmente, il buio. Luci spente: appuntamento al prossimo anno. Sempre, si spera, nel pentagono dell’Eur.

Foto di Giulia Bova

Gabriele Rizzi

Classe 1996, maturità classica, Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, giornalista pubblicista. Mi interesso soprattutto di storia antica e recente, con particolare riferimento a quella del quadrante Sud di Roma, spesso ignorato ma ricco di tesori e di storie nascoste.

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