L’Italia alla finestra: racconto di una Quarantena. Prima puntata

Premessa

Mi sono sempre piaciuti gli avvenimenti storici. Eventi passati, lontani nel tempo. O anche abbastanza vicini da poter essere inclusi tra quelli da “ma tu dov’eri quando…”. Molto spesso mi sono trovato in enormi discussioni da passeggiate con gli amici finite con un “chissà se ne vedremo anche noi di eventi del genere”. Sono grande abbastanza per poter ricordare l’elezione di Obama, seguita live da dodicenne. Sono sufficientemente curioso da essermi letto pagine e pagine di storia recente per cercare di decodificare un mondo complesso. Ma se c’è una cosa che non mi aspettavo da questo 2020 era proprio il trovarmi in mezzo ad un avvenimento di portata storica.

La foto che ha fatto il giro del Web: l’infermiera Elena Pagliarini crolla sul computer, stremata dalla stanchezza

Facile dirlo. Chi se l’aspettava? E’ proprio questo che mi affascina della Storia con la s maiuscola. Il fatto che i bravi storici siano in grado di analizzare il passato per capire ed anticipare il presente quando sta per accadere. Certe cose, è vero, sono imprevedibili, ma non sono del tutto sicuro che questo sia vero per gli avvenimenti storici. Certo, forse mi sbaglio, ma penso che la maggior parte degli eventi storici sia frutto di un lungo processo, di un lavorio silenzioso di uomini e donne che non entreranno mai nei manuali di Storia.

Cosa c’entra tutto questo con il Covid-19? C’entra, perché, anche qui la domanda è sorta spontanea: “si poteva prevedere?”. Vivendo nel periodo dell’avvenimento, penso che sia ancora presto per parlare, troppo fresco il fatto e, soprattutto, ancora in divenire. Posso limitarmi, però, ad una mia personale considerazione: io non l’avevo previsto. Affermazione banale, in effetti. Non sono uno storico, per quanto me lo faccia credere la voglia di tentare di scrivere un’opera pseudo-storica per di più mentre sta accadendo il fatto. Eppure, qualcosa si poteva intuire. Ricordo, ad esempio – è un flash di qualche secondo – quando in quarta elementare, credo, tornando a casa sul bus con mia madre ed una sua amica le sentii discutere della SARS. Da quel che ricordo, ci furono casi in Cina, poi più vicini, più vicini ancora, ancora…e poi niente. Ricordo l’Influenza suina: ero in terza media e già allora giravano i primi meme. Arriva, arriva… e quando, alla fine, è arrivata, quell’influenza credo di essermela presa anch’io, senza che me ne accorgessi. Naturalmente non voglio sottostimare la portata che tali malattie ebbero per molte altre persone. Fu, comunque, la prima volta che sentii parlare di tamponi.  Cosa ho potuto dedurre quando ho sentito parlare di questo nuovo virus in Cina? Forse non arriverà in Europa (vedi la SARS) o forse, se ci arriverà, l’allarme sarà ridimensionato. Beh… che altro dire…? Spero che questi miei scritti ti accompagnino nella Quarantena, Italia. Non sono stato un bravo storico, credo. Spero di rifarmi raccontandovi come gli italiani stanno vivendo questo periodo. Magari mi andrà meglio.

Alla prossima.

Gabriele Rizzi

Classe 1996, maturità classica, Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, giornalista pubblicista. Mi interesso soprattutto di storia antica e recente, con particolare riferimento a quella del quadrante Sud di Roma, spesso ignorato ma ricco di tesori e di storie nascoste.

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