Il Burger Rex del Centro commerciale: una tavola calda presso l’antica Via Laurentina

Il Burger Rex del Centro commerciale: una tavola calda presso l’antica Via Laurentina

Passeggiando sull’antica Via Laurentina intorno al II secolo a.C., nei pressi del VI miglio, ci si sarebbe imbattuti in una locanda, una sorta di antica area di servizio dove ristorarsi dopo un lungo viaggio. Coincidenza nella storia, questo “Punto ristoro” si trovava a pochi metri da dove oggi si può gustare un caldo hamburger; ci troviamo, infatti, ai piedi della Torre Europarco, a poca distanza da un noto fast food.

Clientela e ambiente non dovevano essere, del resto, molto diversi da quella che potremmo trovare oggi seduta ai tavoli del ristorante: possiamo immaginarci la struttura, infatti, come una moderna tavola calda. La locanda, evidentemente forte della vasta clientela e del successo acquisito, venne ampliata addirittura cinque volte, fino a raggiungere i 1300 metri quadrati nel IV secolo. Era posta direttamente sulla strada, sulla quale si affacciavano una serie di vani di servizio, dove venivano accolti i passanti. Questi, entrando, avrebbero potuto vedere sulla sinistra le cucine e il magazzino. Un secondo piano doveva forse essere riservato a quanti si fermavano a riposare e a consumare un piatto seduti; quanti, invece, andavano più in fretta, potevano consumare il pasto comprato al thermopolium, il bancone con le portate in vista. Il punto di ristoro doveva offrire anche del vino; sono stati infatti rinvenuti, interrati, dei doli, contenitori dalla capacità di 1500/2000 litri. Era presente, poi, anche un larario, un’area riservata al culto dei Lari.

La struttura rimase in piedi circa cinque secoli, un po’ come se il nostro attuale fast food venisse ampliato e resistesse in piedi fino almeno al 2400. Improvvisamente, però, la struttura venne abbandonata nel IV secolo a seguito di un misterioso evento. Nelle rovine sono stati ritrovati, infatti, la statua di un lare danzante e “tesoro” di 50 folles, la moneta istituita da Diocleziano, databili al 313 d.C. Erano stati forse nascosti o abbandonati a seguito del suddetto evento. Nessuno li tornò, però, a recuperare. Più avanti, anzi, quella che ormai era una taverna in rovina divenne un luogo di sepoltura. Erano arrivati i secoli bui.

Oggi, passeggiando con un hamburger, si può ancora passare accanto alla vecchia locanda, posta alla base della Torre Europarco. Gustando in silenzio il nostro cibo possiamo immaginare il chiacchiericcio conviviale che doveva essere di casa, in quella parte di mondo romano circondata dalla campagna. Possiamo anche immaginare gli avventori gustare le loro portate mentre discutono della divisione dell’Impero operata da Diocleziano, ignari che quelli rappresentano gli ultimi sussulti di una storia millenaria. E possiamo, infine, riflettere sulla durevolezza delle opere degli antichi romani, rimaste in piedi per secoli e sopravvissute alla prova del tempo.

Puntata I – seguendo la Via Laurentina

Gabriele Rizzi

Classe 1996, maturità classica, Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, giornalista pubblicista. Mi interesso soprattutto di storia antica e recente, con particolare riferimento a quella del quadrante Sud di Roma, spesso ignorato ma ricco di tesori e di storie nascoste.

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