Experience Event Management: nuova materia di studio per la professione di organizzatore di eventi esperienziali

Nel panorama italiano odierno si assiste ad una proliferazione di aziende private, enti e strutture che si prefiggono, come scopo principale o secondario, quello di organizzare eventi di ogni genere: dallo spettacolo alla convention, dalla produzione cinematografica, teatrale e musicale, all’organizzazione di fiere e mostre.
Purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, tali attività imprenditoriali vengono svolte da soggetti non formati professionalmente sia dal punto di vista organizzativo, logistico e pratico, sia dal punto di vista economico e di studio amministrativo-burocratico e di budgeting di ogni evento.
Ideare, creare, gestire e seguire un evento, dallo studio di fattibilità alla realizzazione pratica, vuol dire attuare una serie di studi specifici che portano il soggetto che vuole intraprendere tale attività, a non poter prescindere dal conoscere argomenti specifici e professionali. Il mercato degli eventi, oggi più che mai, è in continua evoluzione ed ha bisogno di operatori che siano in grado di seguirne, con occhio critico, tutti i cambiamenti per creare un’offerta il più professionale possibile.
Proprio per questi motivi e per la grande offerta di eventi, bisogna far ricorso a strategie di comunicazione e di organizzazione innovative che siano in grado di suscitare interesse verso il fruitore finale e far vivere allo stesso un’esperienza che rende unico l’evento organizzato.
Per questi motivi è nata, da qualche tempo a questa parte, la figura dell’Event Manager che però oggi non è più innovativa e la cui evoluzione è l’Experience Event Manager, un professionista che deve avere un know-how generale abbastanza vasto e deve saper coniugare aspetti puramente tecnici con aspetti legati alla comunicazione, al marketing, alla psicologia ed alla sociologia.
Nasce così una nuova materia di studio che dovrebbe essere introdotta nella formazione accademica e professionale: l’Experience Event Management.
Il progetto formativo si basa sulla preparazione di un evento attraverso la creazione di emozioni atte a far vivere un’esperienza unica al fruitore finale.
L’esperienza del fruitore finale, quindi, è alla base dello studio “customer oriented”: il cliente è la persona più importante in una filiera organizzativa; gli aspetti più importanti, oltre quelli tecnici, sono soprattutto quelli emozionali che legano il fruitore finale al senso più intimo di un evento inteso come strumento di soddisfazione di un bisogno e/o di un’esigenza e non soltanto di promozione di un prodotto e/o servizio.
Da questi concetti scaturisce la nuova figura professionale dell’Experience Event Manager che si intende introdurre.
Il lavoro formativo, attraverso corsi di formazione specifici, propone una nuova visione del management degli eventi introducendo concetti innovativi che fanno riferimento all’aspetto emozionale che bisogna far vivere al fruitore finale di un evento, sia esso culturale, musicale, artistico in senso lato o commerciale.
L’Experience Event Management, nuova materia di studio da me proposta, è un modello attraverso il quale è possibile ideare, gestire, comunicare ed eseguire il follow up di un evento, caricando lo stesso di emozioni e facendo vivere al fruitore finale un’esperienza unica.
L’Experience Event Management presuppone un know-how specifico che spazia dalla cultura generale alle competenze imprenditoriali e manageriali soprattutto nel campo del marketing e della comunicazione, passando per la psicologia, la sociologia e le public relations.
Il viaggio all’interno del percorso formativo passa per i seguenti argomenti: il vantaggio competitivo dell’esperienza; le tipologie di evento; l’experience event management e la customer experience; l’analisi della filiera di un evento esperienziale: l’attesa e aspettativa, l’esperienza vissuta, il ricordo dell’esperienza vissuta, la comparazione dell’attesa con il vissuto, la diffusione della propria esperienza soggettiva; i big data; il management dell’evento e big data; l’ufficio stampa; i social network e la lead generation; la logistica e gli allestimenti; il follow up di un evento; la gestione economica; l’etica nel marketing negli eventi esperienziali.
Inoltre all’interno del progetto formativo è stato introdotto un accenno ad una nuova figura professionale legata all’experience event manager, anch’essa nuova figura: il Social Media & Emotional Manager.
Sono presenti anche alcuni concetti nuovi come il Realtime Viral Management Information, legato al mondo dei social network: ulteriore armonizzatore capace di trasferire in tempo reale le sensazioni e le emozioni di un evento verso esterno, visto sempre con l’occhio del fruitore finale.
In definitiva il percorso formativo proprosto intende far luce su una nuova tipologia di figura professionale che il mercato degli eventi richiede nonostante la grandissima frammentazione dello stesso ed i numerosi operatori poco specializzati e formati in tal senso.
Solo attraverso uno studio di un modello che prenda in considerazione aspetti peculiari e innovativi si potrà far salire il livello professionale del mercato degli eventi e si potrà realizzare una “selezione naturale” degli operatori professionali, realmente formati e pronti ad affrontare temi in continua evoluzione.

Emanuele Giordano

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