Sei un sopravvissuto della Shoah? Roma ti regala il trasporto pubblico!

Sembrava una brutta beffa da parte degli antagonisti dell’ATAC quando, il 27 gennaio, le prime immagini della ‘promozione’ hanno cominciato a circolare tra i social. Invece era stata l’ATAC in persona a deciderlo, e non era nemmeno uno scherzo. Fino a quando lo si vede solamente in foto o fino a quando ne si sente solo parlare può provocare un senso di smarrimento e incredulità. Ma se si apre il sito ufficiale di Roma Capitale, se si tocca con mano quella pagina, quelle parole possono far venire la pelle d’oca. Addirittura possono far gelare il sangue.
“Shoah, abbonamento Atac gratis per sopravvissuti a campi di sterminio” si legge scritto nella sezione ‘Attualità’ del Sito Istituzionale del comune.
Una critica che può sintetizzare tutti i ‘che barbarie è mai questa’, ‘speculazione sulla pelle dei sopravvissuti’, ‘non ne azzeccano una’ e dei ‘ma quanti mai saranno’, è quella di Flaminia Sabatello, presidente dell’associazione “Amici di Israele” che su Facebook scrive: “Il comune di Roma ha deciso di rendere gratuito l’abbonamento dei mezzi pubblici per i sopravvissuti della Shoah. Dev’essere una specie di gioco che fanno al Campidoglio: ‘Inventa il provvedimento più surreale’; davvero non c’è altra spiegazione. No, non c’è.”
Ed al campidoglio, a vincere il premio di ‘provvedimento più surreale’ è stata la 38enne Linda Meleo, l’assessore ai Trasporti, proprio grazie a questo annuncio.
Il più triste dato conferma che i sopravvissuti italiani allo sterminio della Shoah sono solo una dozzina, tre dei quali residenti all’estero e la restante maggior parte nel nord Italia. Di sopravvissuti residenti nel comune di Roma si fanno solo due nomi: Alberto Sed e Piero Terracina.
Spulciando il catalogo degli abbonamenti dell’Atac subito spuntano fuori le agevolazioni e le gratuità per tutti i mutilati ed invalidi da guerra (categoria nella quale rientrano i sopravvissuti) e per gli over70.
È quindi un vero peccato che sia Sed che Terracina, nati nel 1928 e deportati, il primo, il 16 maggio del 1944 e, il secondo, il giorno dopo, abbiano entrambi 88 anni.
Chi potrà fare uso di questa agevolazione?

Di Gabriele Pattumelli

Redazione

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