Rimboccarsi le maniche oltre La Manica. Storie di italiani a Londra

Potremmo cominciare con la storia di Federico, o con quella di Giovanni, quella di Daniele, di Caterina o Allegra. Potrebbero essere esempi di chi, come loro, ha tentato di crearsi una nuova vita oltre La Manica. Conosciamo Federico per caso, lungo Great Eastern Street, dove un ragazzo ferma persone che passeggiano per la lunga via per chiedergli un qualcosa di insolito: se sono disposti a farsi tagliare i capelli gratuitamente. Si tratta di una scuola per barbieri, la ‘Hair for Men Academy’, nella quale gli alunni non hanno bisogno di nozioni teoriche o di manichini per superare i loro esami perché, i capelli, li tagliano a vere persone, scelte casualmente tra i passanti.
Così ci si immola per fare un favore a loro (ed anche a noi), cercando di conoscere qualcosa di più sul desiderio che spinge molti stranieri a cercare un futuro tra le strade del paese accarezzato dalla pioggia. All’interno dell’accademia conosciamo Federico, sardo, di Carbonia, età 23. Non è per lui la prima volta a Londra, ha provato l’anno scorso come cuoco e non ha potuto fare a meno di tornarvici. “Qui ai datori di lavoro poco interessa del tuo curriculum o di altro qualsivoglia pezzo di carta. Qui chi ti dà un lavoro vuole vedere come te la cavi concretamente. Se ci sai fare, sei dentro. Io sono arrivato non sapendo di certo fare il cuoco, come quest’anno non sapevo fare il barbiere. Ma è quello che mi piacerebbe fare”. Molti datori, ci confida Federico, ti danno l’opportunità di imparare sul campo il mestiere di cui hanno bisogno, pagandoti le spese. Spese che, rispetto alle simili in Italia, possono essere vantaggiose. Tornando indietro con la memoria alla sua città che si affaccia su Cagliari, al sole, al mare ed alla famiglia, il barbiere, intento nello svolgimento di un suo esame, ricorda come una scuola simile in Italia si sarebbe aggirata sugli 8000 euro all’anno, mentre qui, con 3000 sterline, fosse riuscito ad avere la stessa formazione, se non migliore.
Tra i caratteristici mercatini vintage di Shoreditch, Giovanni, di Roma, San Lorenzo, porta con sé un’esperienza simile a quella di Federico. Partito con la voglia di entrare in una scuola di musica, che, nonostante costi di meno, sia di qualità migliore rispetto agli standard italiani, si trova a Londra da mezzo anno per imparare la lingua, in modo da raggiungere il livello minimo richiesto dal corso.
Di storie di intraprendenza, in questa città, ve ne sono a migliaia e quasi ognuna delle persone sedute al bar, di quelle che si allenano, delle persone che fanno shopping o che girano la città in bici, ne ha una da raccontare. E’ la storia di Daniele, romano dell’EUR. Dopo aver cercato di cominciare l’università in patria si è reso conto di quanto non facesse per lui. Con una grande dose di coraggio, un biglietto aereo da 35 euro, bagaglio incluso, è andato a vedere cosa succedeva a Londra. Daniele vive ospitato da una famiglia, la quale, in cambio di vitto ed alloggio, non chiede molto se non aiuto nelle faccende domestiche e nell’insegnamento della lingua italiana per la figlia di 12 anni, Isabella. Non mancano momenti di tempo libero e Daniele ne approfitta per uscire, conoscere gente e cercare un lavoro e una nuova università. Ne approfitta per crescere, per non rimanere, come ci dice lui, “ancorato passivamente alle proprie radici”.
Possiamo trovare anche storie di aspirazione fuori dal comune, come quella di Caterina che, seduta ad un bar con Allegra e Ludovica, tutte e tre studentesse a Londra provenienti da Roma, desidera entrare nei servizi segreti britannici: “l’anno prossimo prenderò la laurea in legge e criminologia. Cercherò di entrare in polizia per far carriera e raggiungere quella dei servizi segreti, che è la mia principale ambizione!”.
Noi ci auguriamo che tra un rintocco ed un altro del Big Ben, Caterina possa realizzare il suo sogno. Ci auguriamo che Daniele possa trovare la sua via lungo il Tamigi. Immaginiamo un futuro dove le principali personalità possano andare a tagliarsi i capelli da Federico e che Giovanni riesca a firmare un contratto ad Abbey Road. Perché chi viene a Londra lo fa per inaugurare una seconda nascita e non esiste l’incessante pioggia che batte sui tetti di Buckingham Palace per portare via lo spirito di intraprendenza di questi ragazzi.
E speriamo che, nel futuro, nulla possa cambiare.

Di Gabriele Pattumelli

Redazione

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